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DOMANDE FREQUENTI

Qual è la differenza fra un intervento di “prevenzione primaria” e uno di “promozione della salute” o di “diagnosi precoce”?

La differenza è sottile e nel contempo sostanziale.

La Prevenzione Primaria tende a modificare le abitudini di Vita e ad aumentare le competenze dei soggetti nel fronteggiare le malattie. La Promozione della Salute è un concetto più ampio, che può anche comprendere la prevenzione, ma di solito prevede semplici azioni informative.

Fondamentalmente, come alcuni sostengono, se c’è un cambiamento stabile è Prevenzione Primaria. Se non c’è, è semplicemente stata un’informazione.

​Anche se i fenomeni umani non sempre rispondono alla legge di causa ed effetto, fare prevenzione significa operare sul contesto o sull’insieme delle variabili che hanno a che fare col fenomeno che si vuole contenere o ridurre.

Far questo di solito produce eccellenti risultati sulla salute della persona, sia sana che malata,  perche’ stimola i processi endogeni del corpo di autoriparazione.

Che differenza c’è fra prevenzione primaria, secondaria e terziaria?

Fu lo studioso Caplan, il primo a distinguere negli anni ’60 fra prevenzione primaria, secondaria e terziaria. Egli elaborò questa distinzione:

  •  PREVENZIONE PRIMARIA: per ridurre la probabilità che insorgano disturbi (incidenza)
  •  PREVENZIONE SECONDARIA: ridurre la durata e la diffusione del disturbo (prevalenza)
  • PREVENZIONE TERZIARIA: ridurre le conseguenze e l’impatto di un particolare disturbo (cronicizzazione, handicap). La terziaria inoltre, si concentra sulla “prevenzione delle recidive”.

Secondo questa definizione classica la prevenzione primaria è quella che “agisce in assenza di sintomi ed è centrata sulle cause del fenomeno da prevenire; la secondaria è quella che interviene dopo la comparsa dei primi sintomi e lavora soprattutto su questi; la prevenzione terziaria interviene dopo la diffusione e reiterazione di un fenomeno, e punta alla riduzione del suo incremento o dell’aggravamento”.

Secondo quanto appena detto, possiamo osservare che le persone che cercano l’aiuto medico lo fanno di solito quando si trovano nella terza fase.

Qual è quindi la differenza fondamentale fra prevenzione e “cura”?

E’ un problema di prospettiva. Curare di solito esclude un apprendimento della persona; mentre prevenire comprende un apprendimento che renda la persona capace di evitare la malattia.

Oggi la medicina ufficiale è principalmente impostata sull’intervento terapeutico, cioè opera ed interviene generalmente, quando la malattia è già conclamata.

Quando si parla di prevenzione primaria si lascia erroneamente intendere che consista nel fare esami diagnostici (ad es. il programma “prevenzione serena”) oppure che comprenda il sottoporsi a vaccini (“prevenzione della sindrome influenzale”).

In realtà la Prevenzione primaria va a riempire un vuoto: quello del “benessere”, settore in cui la medicina accademica, pur annoverandolo tra i suoi compiti, e’ quasi assente,  non avendo una cultura adatta a questo tipo di approccio e preoccupandosi in modo molto superficiale degli stili di vita e della prevenzione primaria.

La Prevenzione Primaria invece opera proprio nell’ambito del benessere, degli stili di vita, dell’educazione alla salute. Non deve mai andare ad invadere il campo di altri professionisti nel settore della salute, con i quali invece collabora al fine di promuovere il migliore e più rapido ritorno alla salute delle persone.

Attraverso la prevenzione acquisiamo la coscienza e la formazione per poter essere direttamente responsabili della nostra salute, in quanto diritto e dovere primario. La salute infatti, oltre ad essere un diritto personale, è un dovere nei confronti della collettività, per il benessere di tutti e dell’equilibrio di tipo socio-economico di una società.

A questo proposito Gandhi disse: “La forza, l’integrità e la felicità di una nazione, sono direttamente proporzionali allo stato di salute dei suoi cittadini”.

 

Come si relaziona la prevenzione primaria con la medicina moderna in presenza di una patologia?

Come si è detto, la prevenzione non è finalizzata in modo specifico alla terapia di una patologia. Essa può risultare indirettamente terapeutica, perché attraverso interventi di drenaggio dolce, di riequilibrio del terreno individuale e di sostegno, può favorire e accelerare il processo di guarigione. Tutto questo sotto la supervisione medica.

Lo scopo dell’attività della prevenzione è perciò principalmente quella di fornire un contributo pratico alla promozione della salute e al riequilibrio bioenergetico degli individui.

 

 

Quali strumenti usa la prevenzione?

Pratiche valutative costituzionali e funzionali. Analisi funzionali, ambientali e dello stile di vita. Questo avviene tramite colloquio e valutazioni naturopatiche: iridologia, kinesiologia applicata, morfopsicologia, analisi biotipologica, analisi fisiognomica, analisi riflessologica; Le diverse metodiche e i programmi personalizzati di benessere, fanno da sostegno alle terapie del medico per il mantenimento ed il recupero della salute attraverso alimentazione equilibrata, floriterapia, programma di esercizio fisico, fitocomplementi ad azione preventiva, tecniche psicofisiche (rilassamento, respirazione, purificazione, ecc.), trattamenti a base di acque termali e idro-termo-fango, trattamenti con aromi e colori, trattamenti di riflessologia integrata, ecc.

Ancora, programmi di educazione individuale, familiare, sociale e ambientale, nonché tecniche di comunicazione umana e di acquisizione di consapevolezza. Questo era quello che fondamentalmente succedeva in India, in Cina ed in Europa quando veniva usata ancora la medicina “tradizionale”, che consisteva per gran parte in tecniche di prevenzione primaria!

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